PRIMI CENNI STORICI SULLA PARROCCHIA


PREMESSA

Il XI secolo e gli inizi del '900 videro il Comune di Secondigliano svilupparsi enormemente sia dal punto di vista economico che da quello abitativo: sorsero numerosi opifici che facevano uso di macchine a vapore e occuparono decine e decine di operai.
Numerose furono le attività artigianali, notevole la fabbricazione e la commercializzazione di tessuti per la quale i commercianti di Secondigliano si spostavano in Italia e all'estero. La crescita economica portò, come si è visto, alla crescita edilizia di qualità sul corso Napoli, poi corso Umberto I, oggi corso Secondigliano.


Borghesi locali, proprietari e commercianti, intellettuali, insieme ad una parte della borghesia napoletana che dal centro della città si trasferì in periferia, fecero costruire con qualche ritardo rispetto a Napoli, palazzi neoclassici e neorinascimentali sobri ed eleganti, con giardini ricchi di piante, statue e fontane, come nell'edificio al n° 148 del 1890, al n° 165 del 1889 o il palazzo al civico 264 del 1870, con richiamo allo stile del Sanfelice, sede nel 1883 della Banca Cooperativa Popolare di Secondigliano.

Alla fine del corso, verso il Quadrivio di Arzano, nel decennio 1880/1900, la Famiglia Carbonelli dei Baroni di Letino, costruì sulle proprie terre una serie di quattro edifici. Il primo di essi, più vasto con due cortili, era circondato da un parco ricco di alberi, fontane e chalet in muratura.
Giovanni Carbonelli, fondatore dell'omonima ditta di formaggi, per ricordare il fratello primogenito, Antonio, scomparso prematuramente senza eredi, decise di edificare nella parte sud del giardino, una cappella.

LA PRIMA CHIESA


La costruzione dell'edificio sacro, iniziata nel 1926, fu completata nel 1928, con la dedicazione a Sant'Antonio di Padova.


Nel progettarlo, ci si ispirò allo stile delle chiese francescane.


La facciata in mattoni rossi, adornata da stucchi, della scuola dei Bocchetti, era indietreggiata rispetto alla sede del tramway, che costeggiava il Corso.


L'ingresso era al termine del piazzale al quale si accedeva dopo alcuni scalini.



Nessun commento:

Posta un commento